Pericolosità

Lo sci è pericoloso? Se pensiamo alla pratica dello sci in maniera non agonistica e in pista battuta, seguendo le statistiche la risposta è tendenzialmente no, lo sci non è pericoloso. Dobbiamo sfatare i luoghi comuni sul numero degli incidenti perché allo sci si attribuisce il 5,7% degli accessi al pronto soccorso per incidente sportivo contro il 46% del calcio e calcetto e il 7,8% del basket. Questo significa che, in media, sulla neve si verificano 2 incidenti ogni 1000 giornate di sci.

Eppure molti pensano che lo sci sia uno sport pericoloso, perché è uno sport di velocità e in alcuni casi può anche essere acrobatico . In realtà, analizzando i dati statistici, si scopre che lo sci è probabilmente lo sport di velocità meno rischioso in assoluto ed è addirittura più sicuro di altri sport come la corsa o il calcio.

Secondo un modello matematico che misura l’indice di rischio dei vari sport, in una scala da 0 a 100, il calcio si posiziona al primo posto con un indice di rischiosità pari a 41. Secondo posto per l’equitazione, a seguire il ciclismo. Con indice di rischiosità 12 si posizionano al quarto posto i giochi con il pallone, la mountain bike e lo snowboard. Con indice 9, al settimo posto c’è lo sci, seguito con indice 8 da sport come l’aerobica e l’attrezzistica.

I detrattori dello sci ritengono che gli infortuni in questo sport siano più gravi perché i traumi causati dalla velocità possono essere rilevanti.

Sicuramente un evento traumatico nello sci può essere più violento e impattante rispetto ad altri sport in cui la velocità è ridotta e gli urti sono meno probabili. Tutti gli sport di velocità includono questi rischi, inutile nasconderlo: lo sci è senz’altro tra gli sport di velocità meno rischiosi. Sciare è uno dei pochissimi sport di velocità in cui è lecito cadere senza traumi perché il fondo su cui si pratica lo consente. Ed è anche per questo che è uno sport così divertente, si può osare anche oltre il limite della stabilità senza conseguenze. La maggior parte degli sciatori cade una o più volte al giorno senza alcuna conseguenza, mentre un ciclista non può permettersi di cadere pena dolorose e spesso disastrose conseguenze.

 Tuttavia, se consideriamo la tipologia degli infortuni si scopre che quelli veramente gravi (fratture del capo, del tronco e della schiena, lesioni interne e del midollo) sono meno del 6% e la grande maggioranza sono semplici contusioni o lussazioni. Anche l’incidenza delle temute rotture dei legamenti del ginocchio è molto inferiore al 3% (perché accorpata agli incidenti al menisco).

Una percentuale di poco più dell’8% di infortuni gravi può essere considerata molto alta, ma non dobbiamo dimenticare che uno sciatore assiduo ha un infortunio ogni 25-50 anni e quindi nella maggioranza dei casi si infortunerà una volta o addirittura mai… Anche perché la probabilità di infortunio può essere diminuita, e di molto, imparando a cadere, utilizzando il casco e altre protezioni, e con una corretta preparazione atletica.

Dunque, affermare che lo sci è uno sport pericoloso è irrazionale, sarebbe come dire che l’aereo è un mezzo pericoloso rispetto all’automobile, perché se cade la probabilità di salvarsi è minima… Ma tutti sanno che l’aereo è il mezzo di trasporto più sicuro!

Nello sci gli infortuni di tipo degenerativo, dovuti a microtraumi ripetuti, sono molto rari perché il gesto non comporta microtraumi e non viene ripetuto così tante volte come, per esempio, nella corsa, nel ciclismo, nel nuoto o negli sport di squadra. Rompersi il legamento del ginocchio in una caduta può sembrare più grave che subire tanti piccoli infortuni nel corso degli anni, ma non si deve dimenticare che spesso i microtraumi si pagano, e tanto, quando le strutture articolari degenerano oltremodo e arrivati a questo punto le conseguenze sono spesso più gravi degli infortuni traumatici. Inoltre, se si sommano i periodi di inattività per infortuni dovuti a microtraumi spesso si superano abbondantemente anche i periodi di recupero per gli infortuni più gravi che possono capitare nello sci.

Bisogna altresì considerare che gli infortuni traumatici dello sci sono potenzialmente disabilitanti solo per i sedentari o quasi sedentari.

Un quasi-sedentario che si rompe il legamento del ginocchio sciando, è probabile che poi diventi un sedentario totale ed è probabile che non tornerà mai più come prima subendo anche uno scadimento della qualità di vita in generale. Cioè è più probabile che non abbia le risorse fisiche e psicologiche per recuperare.

Ma uno sportivo abituato a correre, pedalare, nuotare insomma a praticare attività sportive a livello medio-alto nella stragrande maggioranza dei casi si riprenderà molto bene anche da un infortunio grave sugli sci, come dimostrano tutti gli sportivi professionisti che tornano a gareggiare anche dopo infortuni gravissimi.

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